La Nostra storia
Scopri cosa c’é dietro Il rifugio pirata
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Chi siamo
I nostri appartamenti, ideali per chi cerca la soluzione casa vacanze per soggiornare a Trapani per brevi o lunghi periodi (da pochi giorni a qualche settimana), sono stati ricavati dalla ristrutturazione di un’antica palazzina, ubicata nel cuore del centro storico della splendida città di Trapani.
Gli appartamenti si trovano al secondo piano e sono facilmente accessibili mediante la scalinata interna (ampia, luminosta e caratteristica). Ciascun appartamento è dotato di una grande cucina arredata e corredata, fornita di frigo, fornelli, forno a microonde. La zona letto è adiacente al bagno privato, con box doccia. In un caso è disponibile anche una cameretta con lettini.
Tutti gli appartamenti sono dotati di finestre e balconi con uno splendido scorcio sul mare della via Serisso, da cui è possibile scorgere a destra il Mar Tirreno ed a sinistra il Mar Mediterraneo. Questa caratteristica è il motivo per cui Trapani viene chiamata “la città dei due mari”.
Compresi nel prezzo:
- Arredamento in stile con mobili di pregio
- Cucina attrezzata e corredata
- Bagno privato con box doccia
- Set accessori bagno/letto
- TV lcd 32 pollici
- Accesso indipendente h24
- Parcheggio gratuito e a pagamento disponibili in zona (a pochi metri dagli appartamenti)
luoghi incantati!
Scopri le meraviglie che ha da offrire la Sicilia occidentale
la Storia
Il Rifugio del Pirata nasce dalla ristrutturazione di alcuni appartamenti in un’antica palazzina, ubicata nel cuore del centro storico della splendida città di Trapani. prospiciente la via Serisso, che mette in comunicazione tra di loro i due versanti e i due mari della città (dal porto – lato di ponente – alla spiaggia di porta Ossuna – lato di levante). Il nome della via è dedicato al “Pirata” Serisso, un antico “corsaro” trapanese tra il mito e la storia, che ancora oggi evoca forti suggestioni in tutti coloro che ne conoscono la leggenda. Il Rifugio del Pirata si trova in pieno centro storico a Trapani, la più occidentale delle città della Sicilia occidentale. Il centro storico è bagnato dal mare da entrambi i lati, a ponente e a levante. Da un parte si trova il porto e dall’altra ci sono alcune suggestive ed esclusive spiagge ed insenature. L’area, in gran parte pedonale, è ricca di negozi, pub, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, panifici, etc.
Soggiornando presso i nostri appartamenti è possibile vivere pienamente il centro storico di Trapani, godendo dei suoi innumerevoli servizi nonché della possibilità di raggiungere velocemente e facilmente il mare, tutte le spiagge e i monumenti principali:
- Spiaggia di porta Ossuna/mura di Tramontana (dista 100 metri)
- Caletta San Liberale – Torre Ligny (dista 400 metri)
- Spiagge pubbliche e lidi privati (LIDO PARADISO) del lungomare Dante Alighieri (distano 800 metri)
- Cattedrale di San Lorenzo (dista 200 metri)
- Chiesa del Purgatorio (dista 200 metri)
- Mura di Tramontana e piazza del Mercato del Pesce (dista 200 metri)
- Museo di Torre Ligny e porto peschereccio (distano 400 metri)
Qualsiasi spostamento, quindi, può essere effettuato a piedi, percorrendo le vie pedonali del centro (corso Vittorio, via Torrearsa e via Garibaldi) dove è possibile sostare per il pranzo, per un aperitivo o per cenare presso uno dei numerosi locali tipici disponibili.
Il porto, da dove partono e arrivano i treghetti e gli aliscafi per le isole Egadi, si trova a circa 100 metri di distanza, così come la fermata della navetta da/per aeroporto di Trapani e Palermo (sita a Piazza Garibaldi)
Il Pirata Serisso, storia di un corsaro trapanese
All’ingresso di via Serisso, dal lato del porto, a meno di 100 metri dai nostri appartamenti, è ancora oggi visibile volgendo lo sguardo in alto una statua di marmo che riproduce la testa della giovane moglie del pirata, recisa dal corsaro e riportata in patria fuggendo da Tunisi. Fu proprio Serisso, nelle sue memorie, a volere esporre la macabra reliquia pubblicamente, chiedendone poi la riproduzione in marmo.
Circa la storia epica del pirata Serisso ci sono due versioni egualmente diffuse. Secondo la prima il ricco corsaro trapanese ereditò il nome dalla donna francese che aveva preso in sposa, Madame Serisse. La donna, mentre il marito si trovava fuori città, innamoratasi di uno schiavo saraceno, scappo con lui lontano da Trapani, verso le terre di origine dello schiavo. Quando Serisso tornò a Trapani non trovò nessuno e accecato dall’ira andò a caccia dei due fedifraghi. Non sappiamo dove Serisso trovò i due amanti, ma sappiamo che lì trovò: uccise prima lo schiavo turco, poi tagliò la testa alla moglie infedele e infine ritornò a Trapani con la vedova del suo ex-schiavo e con la testa della moglie in un sacco. Arrivato a Trapani conficcò la testa della moglie in un palo davanti casa, che si trovava dalle parti di Porta Ossuna (a cui si accede proprio dalla odierna via Serisso).
L’altra versione racconta una storia diversa ma dall’epilogo identico. Felice Aiuto, che tutti chiamavano Serisso, non era un pirata, ma un mercante. Commerciava anche in schiavi turchi e col ricavato riscattava i cristiani che erano stati catturati dai saraceni, ridotti in schiavitù e portati in “Turchia”. Uno dei suoi schiavi saraceni a un certo punto scappò con sua moglie. Serisso si mise immediatamente alla ricerca dei due amanti, ma la sfortuna volle che fu lui a cadere vittima dell’assalto di una nave corsara. Serisso allora fu condotto in catene a Tunisi e incredibilmente si ritrovò schiavo dei due fedifraghi che non lo riconobbero e lo chiamarono Alì. Un giorno riuscì a mettere in pratica i suoi propositi. Con un pugnale uccise il turco e con una sciabola tagliò la testa alla moglie, riuscendo a fuggire per mare portandosi dietro una sacca. Arrivato a Trapani tirò fuori dalla sacca la testa mozzata della moglie e la espose alla cantonata della sua casa, monito per le mogli infedeli.
Si dice che si diede ad una vita ritirata a cristiana e volle che dopo la sua morte la casa dove aveva vissuto con la moglie fosse convertita in una chiesa. Siccome nel frattempo la testa della moglie si era imputridita si dice che abbia disposto la sua sostituzione con una copia di marmo che ancora adesso si può osservare all’angolo tra la marina e la via che adesso porta il suo nome.